Tra storia e legende
Della presenza umana a San Vito Lo Capo si hanno testimonianze risalenti l'anno mille a.c. grazie ad alcuni reperti recuperati all'interno delle numerose caverne ricavate nelle falesie di cui è ricca la costa.
Altri resti di sepolture ipogee risalenti ad un periodo successivo confermano la presenza d'insediamenti di natura stanziale.
San Vito Martire
La storia di San Vito Lo Capo è legata in ogni modo a San Vito Martire, un giovane patrizio nato a Mazara nel 286 d.c. da padre idolatra e da madre cristiana morta qualche giorno dopo la sua nascita.
Rimasto orfano della madre, Vito fu allevato dalla nutrice Crescenzia che insieme al precettore Modesto iniziò il bambino alla pratica del cristianesimo fino a farlo battezzare.
Durante le persecuzioni volute dall'imperatore Diocleziano, il giovane Vito fu costretto ad abbandonare la città natia scappando nottetempo via mare con Crescenza e Modesto trovando rifugio nella baia di Capo Egitarso [attuale Capo San Vito].
Qui continuò la sua opera d'evangelizzazione convertendo al cristianesimo la popolazione del luogo, ma in seguito dovette scappare anche da Capo Egitarso e riprendere insieme ai due educatori il suo peregrinare che lo portò dalla Sicilia alla Campania e in Lucania compiendo diversi miracoli.
Vito morì giovanissimo il 15 giugno del 299 d.C. (o 304 d.C.).
I sempre più numerosi fedeli devoti al Martire Vito fecero erigere una cappella che ha visto nei secoli numerosi interventi edilizi di ampliamento e consolidamento fino a trasformarla nell’attuale Santuario-Fortezza [Il Santuario dedicato a S.Vito Martire] (frequenti incursioni di pirati corsari che imperversavano a quei tempi imposero questa tipologia di costruzione) volti alla salvaguardia dei pellegrini che vi si recavano per adorare il Santo.
Nel XVIII secolo San Vito Lo Capo fu censita per volere del Regio Governo che affidò terreni a chiunque intendeva bonificarli e con l'obbligo della residenza.
La giurisdizione di Erice di cui San Vito Lo Capo faceva parte divise così il territorio in tre distinti borghi da abitare, nascevano così San Vito Lo Capo, Macari e Castelluzzo.
Ci vollero ancora 150 anni affinchè San Vito Lo Capo si distaccasse da Erice diventando Comune autonomo grazie ad una legge Regionale del 1952, nacque così il Comune di San Vito Lo Capo con annesse le frazioni di Macari e Castelluzzo.